12.10.07

Un anno di 'brutta politica'



Domani è il 13 ottobre, un'anno esatto da quando i consiglieri PdCi mi sfiduciarono. E quindi il mio percorso di rimuginamenti domani si chiude.

Deve concludersi perchè ci sono tante cose di qualità migliore che si possono fare e perchè è proprio una gran perdita di tempo stare dietro a tutte le stupidate di certa brutta gente. In genere un cittadino si attende un certo livello culturale, sensibilità e - se non stile - almeno buona educazione dai suoi rappresentanti. Quello invece che ho trovato io è un ambiente in cui queste qualità sono veramente scarse e anche ai vertici c'è una grossolanità poco immaginabile.

E' stata la mia ferita di un anno, ora si tirano le somme e direi che DEVE essersi cicatrizzata (se non l'ha fatto, lo farà, ci ho già pensato anche troppo).
Ho tenuto in compenso contatti con persone veramente in gamba incontrate nei due anni e mezzo, con cui credo ci sia stato un livello di grande intesa e amicizia davvero preziosi e tali da ripagare tante cose che sono andate meno bene.

Dal punto di vista personale ho imparato molto. Ho avuto la possibilità di mettermi alla prova completamente, in certi momenti la consapevolezza di mettermi in gioco completamente ed estraendo da me il massimo delle risorse. So di avere avuto/dato soddisfazioni a chi mi stava/sta attorno. In alcune occasioni ho accompagnato e creato ricordi positivi a persone sconosciute.
Ho provato quello che si prova quando fai cio' che senti che è giusto, e l'ebbrezza di andare contro corrente, di combattere in nome di un principio e non di biechi interessi. Ho assaporato il gusto di avere ed esercitare coraggio.

Ci sono ricordi che generano nostalgia di quel periodo, e immagino generino anche le crisi di dipendenza dalla politica di un certo ceto di persone. Ci si sente importanti, poi puf! tutto finisce e si fa fatica a cambiare marcia, fatichiamo a fermarci e immediatamente cambiare punto di vista. Una cosa umana, no? Forse la paura più grande per chi la politica ormai la fa da molti anni, non avendo nemmeno il ricordo di come si stava senza.

Mi ero assuefatta a un tale ritmo di lavoro che mi ripromisi di fare molte cose, appena dimissionata, e di continuare a occupare in modo utile tutto il mio tempo, immaginandomi in un lavoro intenso e forsennato alla ricerca forse anche di una qualche rivincita.

Quando partì il blog, mi ripromisi di raccontare il più possibile di quanto realizzai come amministratore, ritenendo di avere il tempo per farlo. Pensavo che avrei pubblicato la mia agenda, tutti gli appunti e la documentazione prodotta, condividendo su internet quanto imparato e fatto.

In realtà ho tenuto per me quel tempo. Sono disponibile a rispondere a ogni domanda di ogni persona ne sia curiosa - sono una grande chiacchierona su ciò che riguarda quella che era la mia dimensione pubblica - ma sento come bisogno principale quello di crescere ancora, di imparare cose nuove e di recuperare cio' che avevo prima della parentesi politica (per me è stato, grillescamente, un periodo di 'servizio civile')

Ho tenuto per me e per i miei quel tempo, perchè non vi era nulla a cui riparare, nessuna colpa da emendare e nessuno da convincere (salvo i miei famigliari da cui ho rischiato di allontanarmi).

Ho tenuto per me quel tempo, l'ho speso nelle vacanze che non mi ero potuta concedere prima, e le montagne mi hanno fatto stare molto meglio.

Ho tenuto il tempo che mi serviva anche per ritrovare un lavoro che mi è sempre piaciuto e il gusto di svolgerlo, il MIO LAVORO (come dice Ivano Fossati).

La politica va avanti, la praticherò da cittadina (e su internet e negli argomenti che mi stanno a cuore), con libertà e senza più farmi imporre alcuna briglia da alcun partito (questo anche per continuare a vivere secondo qualche valore e qualche ideale). Il disinteresse genera mostri e oggi più che mai la politica è una cosa mostruosa. E' nostro dovere farci avanti a sostegno di chi non si arrende nel credere che un altro mondo è possibile, questo deve rimanere tra i doveri di ogni cittadino. Il dovere ''di far valere il proprio diritto" alla dignità e alla qualità.

Bene bene, si svolta. Questo blog rimarrà (forse, perchè sarebbe anche bello chiuderlo così) per considerazioni diverse dai miei ricordi pdci-pdce, per qualche arrabbiatura e qualche ironia (mi è servito molto per concentrarci l'astio senza farlo pesare ai miei prossimi), ma non sarà quello che mi racconta di più, sarà una parte sempre più piccola e fugace di me.








Nessun commento: