5.8.08

Che fine ha fatto il sito del pdci parte II

Al posto di www.pdci.re.it c'è http://www.pdci-re.it/ ed è ricco di elementi per tenere lontane le persone dalla politica e dal pdci stesso... Infatti l'attività politica è documentatissima, ci sono tutti i Rossovivo (ora chiamato RossovivE probabilmente per copyright o incompatibilita' con l'ideatore del nome o altre demenze) e i comunicati stampa, quasi tutti tesi a precisazioni su scaramucce interne e varie faziosità che difficilmente interesseranno le persone normali.

L'onestà innanzi tutto

Sinistra Democratica è difficile...difficile da seguire, verbosa, ipocondriaca, riflessiva...rimuginante come me. Il succo pero' e' tanta partecipazione di persone che credono nella importanza della questione morale. Impariamo a comunicare il nesso immediato tra onestà degli amministratori e qualita' della vita quotidiana e forse altri ci seguiranno. La serietà non va di moda e non e' al potere, ma dovrebbe essere la motivazione più grande e persistente di chi si occupa di politica per il bene comune e non dietro compensi di alcun genere.
Ecco l'intervento di Claudio Fava a Pescara.

23.7.08

La politica 'a la carte' e la praticabilità degli ideali

Io continuo a pensarci. Ci penso e ripenso. Perché? Perchè la politica della Sinistra non funziona? Ok. La dirigenza è troppo sedentaria. E' pieno di avvoltoi e pescicane. I 4 partiti di sinistra non si fondono per colpa di tanti che non vogliono cedere fino all'ultimo anche piccolissimi scranni conquistati in tanto tempo e con tanto sudore (ma cio' non dovrebbe essere considerato dirimente, c'est la vie). Anzi non fanno che bisecarsi. E così si comportano come tafani che succhiano il sangue fino all'ultima goccia dell'animale morente, pronti a staccarsi solo per una preda piu' succulenta (soprattutto certe tafane). Anziche' nutrire spolpano. E quindi finche' non avranno estinto la specie di cui si nutrono questi non faranno niente per salvarsi.
Questo pero' non basta. Perchè queste cose che racconto io mica tutti le sanno e chi lo sa in modo consapevole temo non faccia massa critica nell'elettorato.
Cosa vuole la gente? O meglio, cosa si e' abituata ad aspettarsi dalla politica?
C'e' credo uno spartiacque nella percezione del potere della politica sulla storia degli individui. Un periodo in cui i cittadini hanno cambiato il significato del loro voto, hanno capito cosa possono aspettarsi dal vincitore delle elezioni.
Prima dello spartiacque ogni votazione poteva cambiare la storia. Dopo lo spartiacque si sa che il vincitore al massimo risolve nel modo x una serie di problemi e nel modo y tutta una serie di altri. Nel prima le soluzioni erano deducibili da una serie di idealità propugnate e manifestate. Nel dopo si va per elencazione.
Cosi' l'elettore sa che Diritto e Diritti non e' più sua pertinenza. Ognuno decide a seconda delle situazioni. L'elettore viene esautorato della dignita' di essere dotato anche di un'anima, non puo' permettersi anzi crede di non sapere che farsene di qualsiasi tipo di idealità. Lo Stato democratico non e' piu' quello in cui gli elettori decidono attraverso le elezioni che Stato vogliono fare: questo lo decidono gli eletti, senza averlo prima pattuito con gli elettori, che votano sulla base della soluzione proposta di alcuni problemi contingenti. Il pattume a Napoli in cambio dell'immunità berlusconiana, e costituzionalmente sancita ad esempio. Oppure tasse basse e riforma profonda dello stato sociale.
Non esiste più nella mente degli elettori italiani la percezione di poter decidere il Diritto, i principi dello Stato, c'è solo una sfilza di problemi e un elenco di personaggi che li vogliono risolvere, e l'elezione è il giochino in cui si collega il problema al solutore.
Ora forse la nuova Sinistra dovrebbe far rispuntare quel demone nella testa delle persone, quel pezzettino di fiducia e di voglia di risolvere anche i problemi quotidiani ma soprattutto di strutturare uno stato di Giustizia e Equità (cioe' anche Legalita') tale da evitare in primis queste piaghe infinite nel numero e nel tempo, questi pretesti elettoralistici tipici di questo moderno sciacallaggio.
I nostri elettori dovrebbero tornare a essere quelli che si sentono sicuri, sicuri di avere dirigenti onesti e ideali con riscontri pratici e praticabili. Ideali praticabili, ideali praticabili. Ci penso e ci ripenso.

16.6.08

La grande campagna del 2009.Si affilano le baionette della comunicazione!


Da un giorno all'altro Tiziano Motti Editore, quello che racconta di essersi arricchito con un idea suggeritagli da un gatto in sogno o giu' di lì, patron di Unimedia Group, dal look alla Beautiful (abbronzatissimo!!!, clichè yuppie anni 90 - Beautiful), ha licenziato Nicola Fangareggi dalla direzione del Giornale di Reggio. La motivazione: poco aggressivo nei confronti dell'Amministrazione Comunale.
Io non mi ci infilo a scrivere qui di supposizioni e scenari che ho facilmente immaginato a seguito di questa notizia, certo Fangareggi ha organizzato un giornale proiettato al di là dei nostri cortili, dando anche il giusto peso alle nostre miserie politiche. In questo penso che abbia rispettato innanzitutto l'intelligenza dei lettori, cosa che temo non voglia accadere di qui a poco, quando nell'agone della campagna elettorale del 2009 troveremo sui quotidiani i peggiori strali della politica e dei politici che vorranno emergere nella competizione...
Non ho ancora capito se anche Emilianet è rivoluzionata, insomma temo bassi livelli e anche prevedibili...

18.5.08

Il calendario delle pari opportunita'

Il disastro di queste elezioni, il frutto di una politica incerta della sinistra e delle ideone di San Walter, ma anche del mal razzolare di donne che per disgrazia della gente di sinistra hanno voluto per forza fare carriera nei partiti della sinistra... finalmente Mara Carfagna ministro delle pari opportunita' ..ora dice anche ai gay di essere piu' sobri...

la donna la piasa la tasa la staga in casa (delle libertà)

15.4.08

La sconfitta epocale

Io non sono contenta affatto della sconfitta epocale di Sinistra Arcobaleno.
Sarà però sempre peggio se i politici che ne fanno parte, come Donato Vena, continueranno a ripetere che è dovuta a non aver presentato nel simbolo la falce e il martello, approfittando dell'occasione per dirci che aveva ragione lui su bizantinismi stupidi e logoranti a proposito della lottizzazione contrattata con gli altri partiti nei mercanteggiamenti preelettorali.
Ci vuole una bella faccia tosta a usare f&m come specchietto per le allodole...poi non credo che in giro ne siano rimaste tante, di allodole...e bisogna smetterla di tradire la buona fede della gente, soprattutto di quella piu' bisognosa.
Nessun dubbio lo sfiora circa il degrado e il medioevo nel quale hanno gettato la sinistra tanti poltronari che per anni non hanno mancato occasione per strepitare e mostrare il lato peggiore di se'.
Ora che non ci sono più sedie e torte da spartire vedremo chi rimarrà, e non è escluso che finalmente si veda nella politica di sinistra qualche faccia veramente nuova e più giovane.

3.4.08

La débacle degli epurandi. Chi di Vena ferisce ...


Il 30 marzo una notizia insperata, inattesa, soprattutto non cercata. Infatti è un po' che non aggiorno il mio blog di politica. Beh insomma in piena campagna elettorale Loredana Dolci è stata radiata dal pdci. Radiata ufficialmente perchè ha dichiarato che non se la sentiva di votare Sinistra Arcobaleno e che avrebbe votato Veltroni. Solo un dettaglio pero': le sue dichiarazioni solo qualche giorno dopo la presentazione delle liste, in cui figura la signora, in una posizione in cui la promozione al parlamento non è assicurata. Con lei, il fedele Marastoni e forse persino Matteo Riva.
Radiata, espulsa e anche ridicolizzata dai giornali. La definizione di contrappasso. Basti leggere il Giornale di Reggio del 30 marzo, sia gli articoli che l'editoriale del direttore.
Ieri invece si è saputo che la sezione cittadina del pdci, Rossovivo, non esiste più.
Dal pdci di Reggio se ne sono andati tutti. Tranne Vena e forse l'assessore Miari, che spero rimanga a rappresentare quel 7% di ingenui reggiani che votarono ciecamente il simbolo senza sapere come sarebbe stata sgretolata in poco tempo la fiducia da essi accordata.
Insomma, mi sento di averci preso, di aver fatto bene a non assecondare questa gente.
... e i fatti mi coslano...