20.8.07

Biagi, la Legge Biagi e la teocrazia

Sto seguendo il dibattito creatosi con l'attacco al libro "Schiavi Moderni" di Beppe Grillo, scatenato a partire dagli editoriali di Pietro Ichino sul Corriere della Sera.

Ho letto alcuni brani del libro di Grillo su Internet e ritengo che si tratti di un documento che non rappresenta null'altro che la realtà. Le testimonianze non sono nuove, al giorno d'oggi chi ha la sfortuna di essersi immesso sul mercato del lavoro dopo la Legge Biagi è trattato come uno schiavo, e siccome nell'attuale economia italiana predomina la quantità e non la qualità, questo riguarda persone intelligenti, brave e preparate. Non c'è il sistema meritocratico che premia chi si aggiorna di più, perchè l'unico criterio di selezione è IL MERCATO.

Lo Stato, l'Università non provvedono a fornire una minima rete che valorizzi gli studenti più meritevoli e nel contempo migliori lo stato della ricerca, considerandoli come gli strumenti più preziosi per la nostra economia.

Nessun ufficio che linki Università a imprese, nessuna struttura di ricerca nella quale il primo criterio sia costituito solo dalla capacità delle persone.

Biagi non è la legge Biagi. E' stata chiamata così, con il nome di una vittima del terrorismo, affinchè nessuno potesse criticarla.

E questa è stata la prima operazione sleale compiuta non da Biagi, ma da chi l'ha approvata e sostenuta.

Io sono contro la legge Biagi, ho rispetto di Biagi come se fosse vivo e sono arrabbiatissima con quei pirla di terroristi che hanno creato un martire intoccabile difensore di una legge che sta rovinando la vita a tutte le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare.

Ichino riprende l'argomento parlando delle possibilità offerte dalla legge Biagi, le regolette inutili e inefficaci che nessuno è tenuto a rispettare ma che tranquillizzano i sonni dei vari esponenti dei partiti (soprattutto di centrosinistra) che l'hanno approvata.

La realtà è che se prima era più difficile selezionare un lavoratore da parte di un'impresa, e la normalità era il lavoro dipendente a tempo indeterminato, ora la selezione è affidata alle agenzie di lavoro interinale, divenute protagoniste numerose e molteplici, le quali interloquiscono principalmente con le imprese, non con i lavoratori, tout simplement perchè i clienti sono le imprese (e nessuno fa beneficienza).

Poi è vero che le offerte sono rivolte a lavoratori di ambo i sessi e di ogni nazionalità (sulle vetrine e per legge), ma diventa vero che se hai 28 anni al colloquio di lavoro ti chiedono se sei fidanzata e se è vero perdi le possibilità perchè poi ti sposi e fai dei figli... e te lo chiedono indipendentemente dalle tue qualità lavorative.

Le testimonianze di Schiavi Moderni non sono ideologia, sono la verità raccontata da chi la vive. Ideologia è invece rendere questa legge alla quale è stato dato il nome di un martire qualcosa di incontestabile, soltanto perchè ci ha lavorato da vivo. Questa è TEOCRAZIA e una forma di vile arroganza che mi manda su tutte le furie. C'è dell'altro che mi fa arrabbiare. I nuovi teocrati sono sempre gli stessi, sostenuti sempre da qualche intellettuale stipendiato da un potere forte. Pietro Ichino dal Corriere della Sera, e di chi è il Corriere della Sera? Di banche e imprenditori, e basta informarsi un poco sulla storia di questi 'pulpiti da cui proviene la predica' per capire quali organi di potere siano diventati.

Poi bisogna sopportare con estremo imbarazzo l'imbarazzo di politici navigati, approdati in parlamento facendo credere che avrebbero modificato la legge Biagi e ora timorosi di fronte alla grande casta ... Com'è triste la nostra politica!