20.11.06

come il lupo e l'agnello ...ma non offendiamo Fedro

Un lupo e un agnello erano giunti allo stesso corso d’acqua. Il lupo stava più su, l’agnello molto più giù (1). Allora il furfante, spinto dalla sua fame cattiva trovò un pretesto per litigare. Disse: “Perché mi hai intorbidito l’acqua mentre bevevo?” L’agnello, tutto tremante, disse di rimando: “Come posso fare, o lupo, ciò di cui ti lamenti?L’acqua scorre da te alle mie sorsate”. Quello, respinto dalla forza della verità, ribatté: “Sei mesi fa hai detto male di me”. L’agnello rispose: “Non ero ancora nato”. Disse il lupo: “Allora è stato tuo padre a dire male di me”. E così lo afferra e lo dilania ingiustamente. Questa favola è stata scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con motivi pretestuosi.

Controfavola

Due consiglieri pdci e un assessora erano giunti alla verifica di metà mandato. I consiglieri potevano trattare con il Sindaco, l’assessora no. Allora i consiglieri, desiderosi di esercitare tutto il loro potere, trovarono un pretesto per litigare con l’assessora. Dissero: “Perché non ti dimetti temporaneamente?” L’assessora, tutta tremante, disse di rimando: “Perché il Partito mi ha detto di fare di tutto per non rinunciare alle 5 deleghe, che peraltro mi stanno massacrando!”.
I consiglieri, respinti dalla forza della verità, ribatterono: “”Non sei stata designata perché sei brava e competente, ma perché ti ha scelto il Partito, esistono almeno 200 300 persone a Reggio iscritti al pdci che ti possono sostituire” E l’assessora: “Guardate quante cose ho fatto, mostrando loro tutte le realizzazioni di due anni e mezzo di lavoro" Dissero i consiglieri, tacciando di presunzione e arroganza l'assessora: " Quando una persona si sente indispensabile allora non è neppure utile, e poi noi abbiamo fatto un accordo con la mamma che nel nazionale conta più di te".
E così i due consiglieri la afferrano, le fanno firmare le dimissioni e la sfiduciano con una raccolta di firme dei membri del comitato federale, e già che ci sono, sfiduciano il segretario che aveva osato dire ‘bah’, uno di loro diventa segretario provinciale e inizia a fare i 200 300 nomi di tutti gli iscritti più meritevoli e competenti dell’assessore, con tanto di deleghe e controdeleghe.
Questa favola è stata scritta per quei consiglieri che trascorrono il tempo affidato loro dal partito, dagli elettori e dalla città a ingaggiare azzardate partite a scacchi alla ricerca del potere di fare nomine e occupare posti di prestigio.